Semi di papavero Semi di papavero

Semi di papavero

In Italia il papavero più diffuso è il Papaver rhoeas (detto anche "rosolaccio"), che cresce spontaneo nei campi di graminacee (come le coltivazioni di frumento) e non possiede caratteristiche chimico fisiche particolari.

A livello globale, quello più conosciuto (in merito alle sua proprietà narcolettiche e medicinali) è il Papaver somniferum L. (Papaver somniferum) detto anche papavero da oppio; di quest'ultimo si utilizza il lattice del pericarpo immaturo (capsule), che possiede alte concentrazioni di sostanze stupefacenti utilizzate in farmacologia per la produzione di morfina, di eroina e di oppio.

In passato, i semi di papavero hanno contribuito significativamente al sostentamento delle popolazioni che ne facevano uso, in particolar modo gli antichi Romani; costoro ne consumavano solo i semi, sena produrre l'olio; li mescolavano crudi al miele come condimento oppure li tostavano, e attribuivano a questa pianta proprietà "toniche" quasi afrodisiache, ragion per cui ne prevedevano l'aggiunta al 'cocetum', una bevanda servita agli sposi novizi prima della luna di miele. Al contrario, i Galli conoscevano soprattutto l'olio di semi di papavero che diffusero progressivamente in tutta l'Europa centrale.

Molto utilizzati in cucina, soprattutto per arricchire prodotti da forno, i semi di papavero per l'alimentazione si ottengono prevalentemente dal Papaver nigrum (papavero dai semi neri) e dal Papaver setigerum (papavero da semi o da seta), due varietà derivanti dalla stessa filiera botanica. Ovviamente, i semi di papavero colti per l'alimentazione non contengono i principi farmacologici del Papaver somniferum e il loro utilizzo si limita alla produzione dell'olio o alla torrefazione per il consumo diretto dei semi.
Sono un ingrediente piuttosto comune nella preparazione dei dolci, soprattutto in Austria, Germania e Ungheria (utilizzati nello strudel e in altre ricette dolci o salate, compresi i bagel e ipretzel) ma ormai vengono apprezzati e utilizzati anche in Italia come ingrediente da condimento, per via del loro gusto caratteristico, che assomiglia al cardamomo. Si utilizzano soprattutto come ingrediente aggiuntivo e decorativo nella preparazione casalinga di pane, dolci e biscotti, oppure come condimento per insalate, zuppe o vellutate.
Non dimenticate di aggiungere i semi di papavero nel muesli per la merenda o nei frullati. Così potrete arricchire la vostra alimentazione di preziosi semi della salute. In erboristeria e nella medicina tradizionale i semi di papavero sono un ingrediente utile per la preparazione di sciroppi e rimedi per la tosse, oltre che di infusi rilassanti.

I semi di papavero per l'alimentazione possono essere quindi bianchi o neri (molto più comuni quelli neri) e sono, come tutti i semi oleosi, un serbatoio di grassi e proteine. Sono inoltre una preziosa una fonte di antiossidanti grazie al manganese, al calcio, all'acido linoleico (Omega 6) e alla vitamina E. L'acido oleico aiuta ad abbassare i livelli del colesterolo LDL e ad aumentare quelli del colesterolo HDL, il colesterolo buono; mentre il calcio è un valido aiuto per la salute di denti e ossa, soprattutto per le donne in menopausa; il manganese combatte l'azione dannosa dei radicali liberi e contribuisce a tenere sotto controllo il livello di zuccheri nel sangue.
Sono una buona fonte di fibre vegetali utili per l'intestino: 100 grammi di semi di papavero contengono circa 19,5 grammi di fibre, che corrispondono al 51% della dose giornaliera raccomandata (RDA). Si tratta soprattutto di fibre in grado di assorbire acqua lungo il tratto intestinale e di rendere l'intestino più regolare.
I semi di papavero sono inoltre una fonte di vitamine del gruppo B, come la tiamina, la riboflavina, la niacina e l'acido folico. Si tratta di vitamine utili nel metabolismo dei grassi e dei carboidrati. Contengono buoni livelli di sali minerali: oltre ai già citati calcio e manganese, troviamo rame, potassio, magnesio e zinco. Il rame viene utilizzato per la produzione di globuli rossi. Il potassio aiuta a controllare il battito cardiaco e la pressione sanguigna.

 

(foto:greenme.it)



Inserire la data: 2015-01-23  Ultimo aggiornamento: 2015-02-07

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